martedì 31 luglio 2007

Buta kimchi ☆ 豚キムチ


Sabato scorso siamo andati a Porta Palazzo per i nostri soliti acquisti orientali (e orientaleggianti), e oltre ad aver comprato una salsa tailandese che si chiama nampura (ma il tipo del negozio, di etnia indefinibile, mi ha detto che nella sua lingua si dice namra) e che presto utilizzerò per sollazzare i palati più sopraffini, ci siamo fatti attirare dal kimchi cinese e lo abbiamo comprato. Lo abbiamo comprato nonostante qualche settimana fa Yuji fosse stato categorico: il kimchi cinese fa schifo, ha detto. E infatti.
A mangiarlo crudo ha un retrogusto di sottaceto, che onestamente non mi spiego. Però, siccome a casa nostra non si butta via niente, abbiamo pensato che visto che non ci piace crudo e visto che costa poco, possiamo usarlo nei piatti "cotti", senza remore, cosa che ci dispiacerebbe fare con un kimchi più prelibato. Quindi ho subito rispolverato un mio vecchio cavallo di battaglia di quando stavamo in Giappone e compravo il kimchi a metà prezzo (scaduto), poi decidevo di farlo cuocere perché non si sa mai: il buta kimchi, ovvero il maiale con il kimchi. E' una ricetta semplicissima: si fa saltare il maiale, dopo un po' si aggiunge il kimchi e un po' di salsa di soia.
Il kimchi cinese, anche cotto, non è un gran che, ma si fa mangiare. La carne di maiale in compenso era nu babbà.

mercoledì 25 luglio 2007

Metro virtuale

Un team di ricercatori giapponesi (mava'?) ha fatto una cosa fichissima. Ha creato una mappa virtuale dei 200 siti più importanti/visitati del 2007. Il tutto sulla falsariga della metropolitana di Tokyo. Dal che deduco che io e Shinji abitavamo su Google.jp, a una sola fermata da Google.it, sulla linea technology (la rossa).
Ci sono anche due siti italiani: Repubblica.it e il blog di Beppe Grillo!

domenica 22 luglio 2007

Hoikōrō ☆ 回鍋肉

Vicino a casa nostra, a Tokyo, c'era un delizioso ristorantino cinese.

Era minuscolo, come se fosse tutto in miniatura. Al piano terreno c'era solo un tavolo, mi sembra, e il bancone (anche quello minuscolo) con dietro la cucina. Poi c'era una scala che portava al piano di sopra. Era una di quelle miniscale che se mentre tu sali, qualcuno vuole scendere, è un casino. A me queste cose hanno sempre messo un po' in difficoltà, infatti per abituarmici ci sono volute parecchie cene e notevoli boccali di birra. Al primo piano c'era una sala con ben 4 tavoli, una minicucina con portavivande che arrivavano dal piano di sotto e poi un'ulteriore saletta con luci soffuse, e, chissà perché, il soffitto molto, ma molto più basso del normale (che già in Giappone è più basso che in Italia).

Questo ristorantino era gestito da una coppia abbastanza anziana, probabilmente i proprietari, tutti gentili e carini e indaffarati che ci hanno subito presi in simpatia, e un ragazzo giovane, di poche parole, che mi sono sempe chiesta se fosse il nipote o uno che non c'entrava assolutamente niente.

Quando andavamo a mangiare lì, prendevamo sempre alcuni piatti ricorrenti, e poi provavamo qualcosa di nuovo. Uno dei must era appunto Hoikōrō, che vedete qui di fianco rifatto da me medesima stessa. Per lunghi mesi è rimasto un piatto mitico, incomprensibile sia a me che a Shinji, poi ci siamo accorti che è davvero semplice e viene pure bene, quindi adesso ogni tanto lo faccio. Dunque. E' un piatto a base di carne di maiale, cavolo, porri e peperoni (in giappone quelli verdi, che io non sopporto, qui fortunatamene quella specie non esiste quindi ho messo i "quadrati di Carmagnola" eheh). Poi però ognuno ci può aggiungere un po' quel che vuole e io ci ho messo takenoko (il germoglio di bambù già citato qualche post fa, gentilmente portatomi da Mayumi al ritorno del suo recente viaggio in Giappone) e shiitake (i soliti funghi di cui mi accorgo di non poter più fare a meno). Il tutto condito alla cinese, con tōbanjan, olio di sesamo a crudo e compagnia bella.

Un altro dei nostri must era Ebimayoitame (cioè gamberetti e maionese), ma di questo parlerò a suo tempo.

venerdì 20 luglio 2007

Pranzi estivi


In questi giorni di caldo, anche noi cuoche provette dobbiamo adeguarci alle rinnovate esigenze. In un post precedente già avevo parlato della buonissima hiyashi chuuka, e oggi eccomi di nuovo con due piatti molto simili.



Il primo, qui a sinistra, è sōmen. I sōmen sono sottilissimi spaghetti di grano, bianchissimi e anche un po' elastici, e in questo caso sono serviti freddi con una salsa che prende il nome di tsuyu, a base di salsa di soia, mirin e brodo di pesce.
si mangiano intingendoli nella salsa, che nella foto è nel bicchierino in alto a sinistra. Non contenta, ho aggiunto anche frittatina sottile e alghe nori.






L'altro piatto, che abbiamo mangiato oggi per la gioia di grandi e piccini, è zaru soba. E, secondo me, è molto più buono. La soba è pasta (in forma di spaghetti) di grano saraceno, da cui il colore marroncino. Anche in questo caso, si serve fredda e va intinta nello tsuyu. Anche in questo caso, alghe nori, nonché un po' di wasabi stemperato nello tsuyu.



Il problema della zaru soba è che non basta mai. E' troppo buona per lasciare soddisfatti.
Infatti dopo ci siamo scofanati un gelato...

giovedì 19 luglio 2007

Approssimazioni linguistiche e film di serie B

Ieri sera ho visto un film in TV. Di serie B, ma anche C, D ecc. Non saprei. La cosa non mi interessava perché ero completamente brasata e nel film c'era Luke Perry (già Dylan in Beverly Hills nonché fratellastro di Krusty il Clown).

Prima di cena, controllo i programmi su internet, un link mi rimanda al sito di Canale 5 e leggo la trama del film. Avrei voluto copincollarla, ma non c'è più. Che si siano accorti del fatto che non c'entrava nulla? La trama diceva: alcune giovani ragazze appassionate di speleologia si trovano intrappolate a causa di una frana e lì comincia il loro incubo perché il sottosuolo è popolato da mostruose creature. Bella storia, mi sono detta. Luke Perry + mostruose creature. Non me lo posso perdere.

Invece il film parlava di una minaccia geologica per la terra (non ho visto l'inizio e non ho capito bene) tipo correnti di magma, eruzioni vulcaniche ecc. Un team di giovani geologi, tra cui Luke Perry, il suo antico rivale e una ragazza, più due militari che non la raccontano giusta, vanno nel sottosuolo per posizionare due bombe atomiche e ripristinare le correnti dei fluidi.

Nella prima parte del film, il generale più potente di tutto l'esercito e l'assistente personale del Presidente litigano di brutto e a più riprese perché uno vuole militarizzare il tutto, l'altra vuole che il popolo sappia (che buono questo presidente). E lì, sembrava che venissero alle mani ma dalle loro bocche uscivano parole del tipo: "Ho inteso dire che il Congresso protende per una soluzione di tipo non belligerante, ma stando alle ultime informazioni giuntemi da alcuni innominabili ma fedeli amici, non sono propenso a sostenere una proposta di siffatta levatura..." Mah... Uhm...

Ho smesso di stare attenta al 100% quando, prima della partenza, i nostri eroi controllavano l'effettivo funzionamento del veicolo che li avrebbe portati nel sottosuolo (veicolo che, con un colpo di genio degno di un premio Nobel per la letteratura, uno sceneggiatore spero fallito ha chiamato "la talpa"). In particolare, quando il cattivo (ma poi si redime) dice: RAGGIO TERMALE? e lei: PRONTO. Dunque. Raggio termale??? Termico, magari??? (anche quello, faccio un po' fatica a immaginarlo, comunque...)

Fine primo tempo, meteo.
Su tutta l'Europa orientale fa caldo. Ma và? Molto caldo. E lo scrivono anche a mo' di sottotitolo. La responsabilità (ma in realtà non mi ricordo bene, forse non era colpa sua, poveretto) è di un PROMONTORIO DI ORIGINE NORD AFRICANA. Eh? Un promontorio de che? Che causa il caldo??? Non sono una metereologa, ma onestamente la cosa un po' mi puzza.

Cmq il massimo del trash è stato raggiunto quando Luke Perry e la ragazza (con la quale probabilmente aveva avuto una storia di cui si parlava nella parte che non ho visto), ormai rimasti soli perché gli altri sono tutti morti, si trovano di fronte all'enorme dilemma: e adesso che abbiamo usato i nostri nuclei radioattivi per rafforzare la potenza della bomba, come facciamo a tornare in superficie? E lì, colpo di genio del mitico Luke.
"Se deviamo la nostra traiettoria di 40 gradi arriveremo sul fondo della fossa di Juan de Malaga (il nome l'ho inventato) e così riaffioreremo in superficie galleggiando, senza bisogno di propulsione"
Risposta di lei:
"E' per questo che ti ho amato."

Eh?
EEEH?!

Insomma, una serata estiva su Canale 5.

lunedì 16 luglio 2007

Teriyaki burger ☆照り焼きバーガー

Ebbene sì, è proprio quello che il nome suggerisce. Non ho fatto la foto perché sembrava un normalissino paninazzo.
Ma come al solito, lasciatemi prendere il discorso alla lontana. Come tutti sanno, McDonald's fa dei panini speciali in ogni paese (tranne in Italia, forse, o per lo meno io non li ho individuati, sarà perché non ci vado mai...). Quindi, come in Egitto c'è il McArabia (con kebab) o il McFalafel (vegetariano), in Giappone c'è il teriyaki burger. Cioè, l'hamburger è intinto nella salsa teriyaki, come il pollo teriyaki. Inutile dire che è buonissimo. Sarà quel gusto vagamente dolce, sarà che la salsa teriyaki lascia una sensazione vellutata sulla lingua, ma non sembra neanche di essere da McDonald's.
Comunque, visto che anche in Giappone da McDonald's ci andavo pochissimo, mi è rimasta la voglia di questo teriyaki burger, e chissà perché sono passati quasi tre anni. Ma oggi, presa da un istinto irrefrenabile, l'ho fatto! AH AH AH! Dunque, il procedimento è semplicissimo. Si cuociono gli hamburger normalmente, poi quando sono cotti si aggiunge la salsa teriyaki (salsa di soia, mirin, zucchero, un po' dashi se c'è, e io metto anche un po' d'acqua) e si fa "caramellare", cioè si aspetta che si raprenda un po' rovesciandola con un cucchiaio sugli hamburger. Poi si mette nel panino nel quale avremo già messo un po' di maionese, insalata, pomodoro. Tappare il panino. Portare alla bocca facendo attenzione perché COLA!!

domenica 15 luglio 2007

Tenshin don ☆天津丼


Dopo giorni di inedia culinaria, finalmente una nuova creazione!!
E' il tenshin don, cioè un donburi (ciotola di riso con sopra qualcosa), da cui il "don" del nome, con sopra una frittatina di granchio e porri, e ulteriormente sopra una salsa con (si vede anche nella foto) shiitake (funghi giapponesi ultimamente molto di moda anche da noi), takenoko (...? Germogli di bambù? Ma dicendo germogli uno si immagina una cosa piccola, invece sono grandi come una patata grande...), carote, piselli... E poi le solite cose, salsa di soia, brodo, zucchero, sake...

Premetto che io non l'avevo mai mangiato, quindi c'è sempre il solito rischio, e cioè, che a me sembri una prelibatezza degna di un banchetto alla reggia del sultano del Brunei, poi invece magari non ha assolutamente nulla a che fare con l'originale. Ovviamente in questi casi la prova del nove è Shinji, che era abbastanza soddisfatto ma non del tutto. D'altra parte, come primo esperimento direi che è riuscito in pieno!!

Oggi pomeriggio andremo tutti insieme appassionatamente (io, Shinji e Yuji) a conoscere il piccolo Pietro!! Evviva!!


venerdì 13 luglio 2007

Beata ignoranza

Qualche giorno fa a casa Kono...

Shinji: "Ma Berlusconi non aveva perso le elezioni?"
Alice: "Sì, grazie al cielo!"
Shinji: "E allora perché è sempre in televisione?"
Alice: "..."

mercoledì 11 luglio 2007

Cercavasi Yuki disperatamente


In questi giorni pieni di eventi felici, il matrimonio di Mauro e Riki, la nascita del piccolo Pietro (vabe', solo due eventi felici, in realtà, ma mi sembra bastino), non ho voluto, per non guastare l'atmosfera e anche un po' per scaramanzia, dire che quella puttanella di Yuki era scappata di nuovo!!! Ora che Leti mi ha avvertita di averla ritrovata, con una telefonata ante colazionem di quelle che dici, cavolo stai a vedere che è successo qualcosam, posso scriverlo senza remore.

Quella puttanella di Yuki era scappata di nuovo.


Dico di nuovo perché è la terza volta. La prima non me la ricordo (forse ero in Giappone?) la seconda era stata poi ritrovata in una cantina, intrappolata con annesso guasto alla fogna e Leti era andata a recuperarla immersa nella melma (o peggio). Stamattina invece è stata ritrovata da un signore che ha telefonato a Leti (ah perché dimenticavo di dire che ogni volta bisogna tappezzare il quartiere di cartelli "ho perso un gatto") e praticamente era accucciata sotto una macchina tutta sporca e grigia ("sembra un certosino").
Insomma tutto è bene quel che finisce bene. Ma come in tutte le cose c'è una domanda da porsi. Perché Yuki continua a scappare? Dove vuole andare? Cosa non le piace?

Ah, se i gatti potessero parlare...

giovedì 5 luglio 2007

Profumi

Sono sempre stata molto sensibile agli odori. Ho un olfatto molto fino. Non sopporto le signore che si mettono tanto profumo. Mi piace cercare di indovinare gli ingredienti di un piatto dall'odore. La prima cosa che noto di un posto, o di una persona, è il suo odore (il che a volte è una cosa positiva, a volte no).

Nel palazzo in cui abitiamo ci sono soprattutto famiglie e anziani, e a pranzo rigorosamente si cucina ovunque. In questo periodo di solito esco di casa verso mezzogiorno per andare a fare un po' di spesa, e scendendo le scale, ad ogni piano sento un profumo diverso, a volte più di uno. Sugo, arrosto, frittata, carne grigliata, pesce... E poi profumi più complicati che mi diverto a districare prima che il profumo del piano di sotto inondi il mio campo olfattivo. Carpione, saltimbocca, frittelle di mele...?

D'estate questi profumi, o almeno alcuni di questi, si sentono anche dalle finestre spalancate della stanza dove lavoro. E mi stupisco sempre di quanto presto la gente cominci a preparare da mangiare. Tipo.
Ore 9: frittata (?)
Ore 10,30: soffritto (probabilmente per il sugo)
Ore 10,45: sugo (si sa, il ragù deve cuocere almeno due ore).
...
Ore 14: arrosto (qualcuno che mangia tardi o qualcuno che si porta molto avanti con il lavoro?)

E così via.

Tutto ciò è molto bello, dà sicurezza. Menomale, c'è qualcuno che cucina, nonostante tutto.

domenica 1 luglio 2007

Takana chahan&Transformers ☆高菜チャーハンとトランスフォーマーズ



E abbiamo rifatto il chahan. Questa volta però la base è una verdura che si chiama takana, il cui nome latino apprendo essere Brassica juncea var. integlifolia. Vabe'. E' una verdura a foglia, dal sapore un po' amaro, e io non l'avevo mai mangiato ma ho scoperto che è una verdura tipica di Kumamoto, c'est a dire la patria di Shinji!!! Quindi l'abbiamo mangiata avvolti in un'aura di nostalgia...

E poi, non contenti, siamo andati a vedere Transformers. Io non so perché mi faccio sempre convincere ad andare a vedere ste puttanate... Lunghissimo (tipo due ore e mezza), complicato, pieno di inseguimenti in macchina (io odio gli inseguimenti in macchina...), e i robottoni buoni contro quelli cattivi... Uff... La prima mezz'ora mi era quasi sembrata interessante, poi però il ritmo si perde completamente...
Ma è colpa mia, cosa mi aspettavo? In fondo sono io che mi faccio sempre convincere ad andare a vedere film che già in partenza so che mi deluderanno di brutto. Cioè, questo, più che deludermi (le mie aspettative erano pari allo 0,00000001, con quel misero decimale che concedo a tutti perché le sorprese arrivano da chi meno te le aspetti), mi ha proprio annoiata. Che palle!!!