domenica 30 settembre 2007

Tenera è la notte

...di Francis Scott Fitzgerald finito stamattina. Mi rimangio tutto quello che ho detto (che ho comunque già dimenticato). L'inizio, o meglio il passaggio tra il libro primo e il libro secondo è davvero spiazzante, e leggendo, come faccio sempre, l'introduzione una volta terminato il romanzo, ho saputo che anche l'autore lo pensava, e le varie versioni e rimaneggiamenti ruotano proprio intorno a questo. Però con il senno di poi sono contenta che il primo libro sia lì a spiazzare, perché, senza adesso voler raccontare tutta la vicenda, ti dà una visione della coppia che poi diventerà la protagonista, diciamo dal di fuori, come la vedono gli altri. Per poi capire che dal di dentro è del tutto diversa. Cmq quello che ho apprezzato di più è stato proprio quello che avevo amato in Il grande Gatsby, e cioè questa capacità di affrescare dei periodi interi... In questo caso, la Costa Azzurra negli anni '20. Bello bellissimo.
Ovviamente però il titolo non poteva non farmi ricordare, o meglio cercare di ricordare, la strofa esatta della poesia di Keats, che poco fa sono andata a ripescare in un vecchio libro pieno di appunti, e qui riporto (è la quarta strofa dell'Ode to a nightingale):

Away! away! for I will fly to thee,
Not charioted by Bacchus and his pards,
But on the viewless wings of Poesy,
Though the dull brain perplexes and retards:
Already with thee! tender is the night,
And haply the Queen-Moon is on her throne,
Clustered around by all her starry Fays;
But here there is no light,
Save what from heaven is with the breezes blown
Through verdurous glooms and winding mossy ways.

Azzardo anche una traduzione, libera e concepita sul momento...

Via! via! perché io volerò a te,
Non sul cocchio di Bacco e i suoi leopardi,
Ma sulle invisibili ali della Poesia,
Nonostante l'ottuso cervello indugi sconcertato:
Già con te! tenera è la notte,
E forse la Regina Luna è sul suo trono,
Circondata da tutte le stelle, sue fate;
Ma non c'è luce qui,
Salvo quella che dal cielo è soffiata con la brezza
Per verdeggianti tenebre e sinuose vie di muschi.

Però chissà perché quando penso a tenera è la notte la prima poesia che mi viene in mente è un'altra. E cioè, La sera del dì di festa, di Leopardi, che comincia così:

Dolce e chiara è la notte e senza vento,
E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontan rivela
Serena ogni montagna. O donna mia,
Già tace ogni sentiero, e pei balconi
Rara traluce la notturna lampa:
Tu dormi, che t'accolse agevol sonno
Nelle tue chete stanze; e non ti morde
Cura nessuna; e già non sai né pensi
Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.

Misteri dell'evocazione...

giovedì 27 settembre 2007

Tentativi di avvicinamento...

...alla narrativa americana. Non so perché ma mi ha sempre attirata e respinta allo stesso tempo. Credo che il primo approccio consapevole e volontario (cioè al di là delle cose, soprattutto racconti, lette per l'università) sia avvenuto a Tokyo, quando Giacomo mi prestò Il grande Gatsby. Fui folgorata già dalle prime righe. Adesso non ce l'ho in italiano, quindi le riporterò in inglese:

In my younger and more vulnerable years my father gave me some advice that I've been turning over in my mind ever since.
"Whenever you feel like criticizing anyone," he told me, "just remember that all the people in this world haven't had the advantages that you've had."

La scelta dell'aggettivo "vulnerabili" secondo me è geniale. Il grande Gatsby mi prese così tanto, mi appassionò a tal punto che decisi che forse era il caso di accostarsi alla narrativa americana, ma devo dire che ho trovato poche soddisfazioni in questo senso. Forse due estati fa comprai due libri di Hemingway: Addio alle armi e Di là dal fiume e tra gli alberi. Il primo lo trovai splendido, molto cinematografico anche se davvero troppo, troppo triste. Il secondo noiosissimo. Insomma, secondo tentativo riuscito solo a metà. Un mesetto fa mi decido a riprovarci e prendo: Chiedi alla polvere di John Fante (di cui avevo letto dei raccondi nell'antologia Americana curata da Vittorini e che mi era stato caldamente consigliato ancora da Giacomo) e Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald, confidando che fosse splendidissimo come Il grande Gatsby. Ecco, il primo carino tiepidino a tratti divertente. Belle descrizioni ma poco appassionante se non a sprazzi (o spruzzi). Il secondo, che non ho ancora finito, con mia grande inquietudine non mi prende per niente!!! Aiuto!!! Molto autobiografico, mi pare, e triste, ma manca completamente della capacità pittorica de Il grande Gatsby...
Speriamo che nell'ultima parte si ripigli un po'.
Qualcuno ha consigli da darmi? Aiutatemi a rivalutare la narrativa americana!!!

mercoledì 26 settembre 2007

Di ritorno da Procida

Eccomi di ritorno dalla bella Procida. Per quattro giorni ho fatto da interprete al regista Wakamatsu Koji che partecipava alla manifestazione "Il vento del cinema", durante la quale erano in programmazione quattro dei suoi vecchi film. Questa prima foto è il panorama dal nostro albergo. Figo eh?
Purtroppo, visti gli impegni non ho avuto molto tempo per girare l'isola... Ma quel poco che ho visto, cioè fondamentalmente la zona tra il cinema e l'albergo, che era alla Corricella, era davvero stupenda. Poco sopra il nostro albergo c'è Terra Murata, già carcere citato anche nell'Isola di Arturo, come pure tanti altri luoghi.


L'ex carcere in realtà è un borgo a picco sul mare tutto cintato dalla parte del paese. All'ingresso, tutta una serie di croci forse suggeriscono che è meglio pentirsi.






Gli ultimi due giorni, finiti gli impegni ufficiali tranne un paio di interviste che abbiamo sbrigato al ritorno, abbiamo visitato Ischia (nella foto Wakamatsu e io siamo sul terrapieno che porta al castello aragonese) e addirittura Ercolano!



Cose divertenti di Procida: l'assurda densità di popolazione, le macchine a ogni angolo che addirittura hanno reso necessaria l'adozione delle targhe alterne!! Le colonie di gatti, padroni incontrastati della notte. I MICROTAXI, che vedete nella foto, che scorribandano per le strettissime vie dell'isola facendo rasette a muri e motorini parcheggiati e causando immagino attacchi di cuore a gogò. Le campane (queste in realtà non tanto divertenti) che suonano lungamente e insistentemente nonostante gli improperi.



E ovviamente non potevo non dedicare qualche riga al cibo. A Procida grandi scorpacciate di pesce, pasta con le vongole, cozze, insalata di polipo, alici marinate e chi più ne ha più ne metta. A Ischia zuppa di pesce che Wakamatsu ha dimostrato di gradire oltremodo e varie altre leccornie. Leggerissima delusione sui dolci. Ma!!!! L'ultimo giorno di ritorno da Ercolano ci siamo fermati a Napoli e abbiamo mangiato una pizza indimenticabile!!!!!! Premetto che credevo che la pizza napoletana fosse tutta diversa, ma era davvero buonissima!! C'era addirittura un apprendista giapponese. Era sottilissima, la infornavano per appena un minuto/un minuto e mezzo. Mozzarella e pomodoro erano davvero esageratamente buoni, e anche il basilico... Tutto insomma. Il tutto per 3,50 euro. 'Na meraviglia!

Ho fatto un sacco di foto ma non vorrei appesantire la lettura. Magari ne metterò qualcuna in altri post nei quali, se avrò voglia, potrei parlare anche un po' del festival e di Wakamatsu... Vedremo.


giovedì 20 settembre 2007

Concerti

Spinta da Nodame e da Letizia (che non ha un link perché non è né un manga né un drama), quest'anno mi sono avventurata a Settembre Musica e sono andata a sentire ben tre dico tre concerti di musica classica. In realtà volevo sentire molto di più, ma un po' la pigrizia, un po' il lavoro, un po' che quelli che vogliono venire con me si contano sulle dita di una mano e non sono ancora pronta per andare da sola, insomma, sarà per l'anno prossimo.

Comunque, come se fosse niente, quest'anno ho sentito quanto segue.

Concerto numero uno:
Stravinsky:
Piano-Rag-Music
Cinque pezzi facili per pianoforte a quattro mani
Concerto per due pianoforti
Serenata in la
Tango
Souvenir d'une marche boche
Frammenti da La sacre du printemps

Concerto numero due (clavicembalo, alla Mole):
Forqueray:
La Buisson, ciaccona
Bach:
Preludio e fuga in sol maggiore BWV 811
Variazioni Goldberg BWV 988, 1-15

Concerto numero tre:
Mozart-Vlad:
Dies ihr des unermesslichen Weltalls Schopfer ehrt, Cantata K. 619
Vlad:
Invettive ed invocazioni sul Dies Irae, per baritono, coro e orchestra
Mozart:
Sinfonia in re maggiore K. 385 "Haffner"

E dopo questa breve ma intensa stagione concertistica, me ne vado a Procida e ci si rivede la settimana prossima!

domenica 16 settembre 2007

Vendemmia


Ieri siamo andati con Ornella e Claudio ad aiutare le zie/cugine di Claudio a vendemmiare, insieme a un sacco di altre persone, a Castagneto Po. Ok, avete ragione, nella foto non c'è nessuna vigna, anzi, se non sbaglio un campo di grano, ma giuro che alle mie spalle la vigna c'era. Questa foto serve giusto per dare un'idea generale del luogo, dell'atmosfera. Come in un film quando appena inizia una scena ti fanno vedere un'inquadratura, che so, della sede dell'FBI per farti capire che questa scena si svolge negli uffici dell'FBI. Ecco, questa scena invece si svolge a Castagneto Po, paese di vigne e campi di grano!



Ecco, qui la vigna si vede, peccato che non si vede il soggetto principale della foto, cioè una impavida squadra di vendemmiari (?) distrutti dalla fatica che fanno una pausa a pane e salame.
Poi si ricomincia, ovviamente, cosa credete.






Allora, ci sono una decina di filari di barbera, due di freisa e due e mezzo di erbaluce.
Il procedimento è questo. Si parte dal fondo. Si individua il grappolo, si taglia, si guarda, si tolgono gli acini brutti/ammuffiti/troppo secchi e si mette il tutto in un secchio. E così via.
Quando il secchio è pieno lo si va a svuotare in secchi più grandi all'inizio di ogni filare (come da foto). Quando anche questi sono pieni, il trattore li porta alla casa, dove faranno la fine che meritano.





La fine che meritano è questa. Schiacciati in questa infernale macchina schiaccia acini. In pratica, li spreme e divide le bucce e i pampini dal succo. Il succo poi va a finire in un cisternone che non ci stava nella foto e sta lì un po' e poi... Miracolosamente diventa vino!


Dopo la vendemmia siamo stati adeguatamente rimpinzati dalla zia di Claudio che, con le sue splendide aiutanti, ha cucinato un pranzetto davvero sopraffino!
Fine.

mercoledì 12 settembre 2007

Togan ☆ 冬瓜


L'altro giorno io e Shinji abbiamo fatto un'altra incredibile scoperta a Porta Palazzo.
Abbiamo trovato il Togan, che Shinji voleva mangiare da un po' di tempo.


La scena è stata questa.

Alice: Shinji, ma questo non è il togan?
Shinji: Potrebbe.
Alice (al commesso cinese): Scusi, cos'è questo?
Commesso: Aah, questa è zucca cinese, tu non la conosci.
Alice: Uhm, non è detto.
Commesso: Sì, è davvero zucca cinese.
Alice: No, non è detto che non la conosco...
Shinji: Come si scrive?
Commesso: Questa è zucca cinese.
Alice: Le ha chiesto come si scrive!
Commesso: Zucca cinese.

Per fortuna Shinji prende la situazione in mano, va al banco dove si trova un altro giovane commesso che sembra un attimino più sveglio (forse l'altro semplicemente non ce la voleva vendere). Scambio di kanji su scontrini con commenti vari, era proprio il togan.
Ne compriamo una quantità assurda per 2 euro.
L'abbiamo già cucinato due volte, la prima in una zuppa, la sera stessa, poi ieri sera stufato con salsa di soia, sake e zucchero. E' una specie di zucca-zucchino con un vago retrogusto di frutta (non per niente in inglese si chiama "winter melon"), e una consistenza stranissima...

martedì 11 settembre 2007

Alta fedeltà

Non so di preciso cosa abbia raccontato Laura a Liz, tuttavia potrebbe averle dato almeno un paio delle seguenti informazioni, se non addirittura tutte e quattro:

1) Che quando Laura era incinta sono andato a letto con un'altra.
2) Che questa storia influì direttamente sulla sua decisione di interrompere la gravidanza.
3) Che, dopo l'aborto, mi feci prestare da lei una forte somma di danaro e a tutt'oggi non le ho restituito nemmeno un soldo.
4) Che, poco prima che lei se ne andasse, le ho detto che non ero soddisfatto del nostro rapporto, e che forse, chissà, magari pensavo di trovare qualcun'altra.

Ho fatto e detto queste cose? Sì. Ci sono circostanze atenuanti? No davvero, a meno che qualsiasi genere di circostanza (in altre parole, qualsiasi genre di contesto) possa essere considerato un'attenuante. Ma prima di esprimere un giudizio, benché sia probabile e abbiate già formulato uno, provate a scrivere le quattro cose peggiori che avete fatto voi al vostro partner, anche se - specie se - il vostro partner non ne sa niente. Non indorate la pilola, non cercate di spiegarle; scrivetele punto e basta, stendete la classifica, con le parole più semplici possibile. Fatto? Ok, allora adesso lo stronzo chi è?


Questo è un estratto di Alta fedeltà di Nick Hornby (per la precisione, nell'edizione Guanda è a pagina 81).
Sebbene il nostro eroe abbia, checché ne dica, parecchie circostanze attenuanti, tipo il fatto di essere all'oscuro della gravidanza (ma se l'avesse saputo, sarebbe cambiato qualcosa?) ecc ecc, per sentirsi meglio e per dimostrare che in fondo siamo un po' tutti Rob Fleming, ci propone questo interessante quando introspettivo test. Ecco, io l'ho fatto, estendendo la ricerca non solo all'attuale partner, ma anche a quelli passati, così è più divertente. Ebbene, la mia risposta alla domanda finale (non è 42, come molti staranno pensando ^_^) è: lo stronzo per adesso sei ancora tu. E la cosa un po' mi rincuora. Voi?

lunedì 10 settembre 2007

Letture estive

Essendo ormai finita l'estate, almeno qui a Torino dove stamattina ho aperto la finestra per aprire le persiane e mi è venuta la broncopolmonite fulminante, mi sembra giunto il tempo di fare un bilancio/elenco incompleto delle letture estive. Ovviamente, in rigoroso ordine sparso e disordine alfabetico.

Dunque, il premio per il libro più incomprensibile va a: Non è un paese per vecchi di Cormac McCarthy. E' la storia di uno sceriffo stanco della vita che insegue un serial killer (?) che a sua volta insegue un malcapitato che ha stupidissimamente rubato un sacco di soldi che ovviamente non erano suoi. Credo. Insomma, aspetto il film dei fratelli Coen per vedere se loro ci hanno capito qualcosa.

Il più avventuroso
invece è stato L'isola di Arturo di Elsa Morante, consigliatomi da Cinzia visto che tra un paio di settimane andrò a mia volta sulla suddetta isola di Arturo, che poi è Procida. La storia penso che la conosciate tutti, nel caso così non fosse vi invito davvero a leggerlo. E' un romanzo di una forza incredibile, ha il sapore dei libri di avventure, che so, dei pirati, di Salgari... Bellissimo, non vedo l'ora di andare a Procida.

Il più carino piccino picciò
è stato invece Un amore di zitella di Andrea Vitali, nel quale una adorabile zitella, un po' per caso un po' per azzardo, si inventa un inesistente fidanzato. Davvero dolce.

Da dolce all'amaro, il più graffiante è stato I segreti erotici dei grandi chef di Irwine Welsh, una sorta di Dottor Jeckill e Mr Hyde a Edinburgo, molto spiacevole eppure ipnotico, nonostante non abbia nulla di erotico.

Il più esotico
è stato Inés dell'anima mia della Allende, che racconta la vita di Inés Suarez, che ha attivamente contribuito a fondare il Cile. Davvero appassionante, soprattutto visto che di solito non mi piace la Allende. Mi ha fatto venire voglia di andare in Sud America, un posto che non mi ha mai attirato.

Il più angosciante
è stato "Come Dio comanda" di Niccolò Ammaniti. Non aggiungo altro altrimenti mi viene di nuovo l'angoscia.

E infine, last but not least, il più finalmente! è stato Alta fedeltà di Nick Hornby, che ho finito ieri. Ma come ho potuto aspettare tanto?!?!

A domani per un estratto/gioco...

giovedì 6 settembre 2007

Pensieri sparsi

Stamattina la prima pagina di Repubblica.it dà due notizie molto diverse, ma entrambe di grande impatto. La prima, quella triste, è che è morto Pavarotti. Si sapeva che stava male, ma sinceramente non me lo aspettavo e la cosa mi ha smosso parecchio. Adesso è qualche ora che mentre lavoro ascolto le sue esibizioni su You Tube. Non me ne intendo per niente di opera, riesco ad apprezzare solo le arie più famose, ma lui aveva un timbro di voce davvero inconfondibile, oltre ovviamente all'estensione alla potenza ecc (cose che però non posso giudicare, non avendone gli strumenti). Insomma, era una voce che ti prendeva la pancia, e fa un po' effetto scriverne al passato.
La seconda notizia invece è che il parlamento inglese ha dato i via libera ad un nuovo tipo di sperimentazione sulle cellule staminale che prevede la creazione di cellule "ibride", al 99,9 per cento (il nucleo) umane e per il resto bovine. Seconda riga del titolo: la chiesa insorge, "atto mostruoso". Come approfondimento Repubblica.it proprone un chiarissimo ed esaustivo articolo che penso dovrebbero leggere tutti. Grazie alla ricerca sulle cellule staminali si potrebbero trovare cure a molte malattie, soprattutto degenerative come il Parkinson o l'Alzheimer. Io sulle cure ad ogni costo sono sempre stata molto combattuta. In fondo, la natura fa il suo corso, mi dicevo. Certo però che quando poi vedi persone a te vicine che piano piano capiscono sempre meno, dimenticano le cose, e magari non ti riconoscono, cominci a ripensarci. Insomma... Forse il progresso è anche questo? Non si tratta di dominare la natura, di andare contro le sue leggi (che poi alcuni chiamano leggi di Dio, ma sono poi quelle) ma di vivere nel mondo di oggi, che è obiettivamente e inesorabilmente cambiato nei secoli, e oggi cambia ancora più velocemente...? Non so, ai posteri l'ardua sentenza. Però, se tra qualche anno mi dovesse venire l'Alzhaimer, be', sarei contenta di potermi curare, se possibile.

PS: giuro che appena ho un attimo di tempo posto qualche piatto prelibato. Ho già pronte un po' di foto ma non ho mai un attimo per sceglierle, editarle ecc ecc. Rimedierò.