martedì 18 marzo 2008

Proverbi sui gatti

Come tutti sanno, io sono un'amante dei gatti. In Giappone c'è addirittura la contrapposizione tra: sei un amante dei gatti (nekoha) o dei cani (inuha)? Beh, io sicuramente dei gatti. Sono belli, morbidosi, intelligenti e non puzzano (cosa non da poco). Un attimo, dubbio: e quelli che li amano tutti e due? Devo approfondire.
Ieri notte come spesso mi capita in questo periodo ho sognato dei gatti e c'era di mezzo il lardo. Quindi stamattina mi sono svegliata con in mente il proverbio "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino". E mi sono ricordata che da piccola, siccome non sapevo bene cosa fosse il lardo, credevo che la gatta andasse al LARGO (primo mistero: ma i gatti non avevano paura dell'acqua?!), e che vai al largo che ti vai al largo finisse per affogare (lasciarci lo zampino nel senso di lasciarci la pelle). Invece poi fortunatamente sono venuta in contatto con questo dono di Dio che è il lardo e ho capito il vero significato del proverbio, e cioè che se uno fa cose proibite/pericolose troppe volte, prima o poi lo scoprono (lasciarci lo zampino nel senso di lasciare l'impronta).
Ma c'è un altro proverbio (o meglio modo di dire) che mi dà da pensare. "Gatta ci cova" (uno dei preferiti di Shinji). Ora, l'uso è chiaro. Quando c'è qualcosa di sospetto, si dice appunto qui gatta ci cova. Pensavo però all'origine. Io ho sempre pensato che visto che le gatte non fanno le uova per "covare" si intendesse quando i gatti si mettono accucciati prima di fare un agguato, e da questo supponevo che il detto significasse: sta per succedere qualcosa (cioè il famigerato agguato alle caviglie). Però mi è venuto un dubbio: e se significasse in realtà "c'è qualcosa di strano perché cosa diavolo ci fa una gatta su un uovo, visto che le gatte non fanno le uova?"?! Ovviamente ho cercato un po' su internet, ma non ho trovato nulla di serio, tutte opinioni personali e quindi valide relativametne. Qualcuno ne sa qualcosa?