martedì 27 gennaio 2009

Born in 2008

sabato 24 gennaio 2009

三色そぼろ丼 ☆ Sanshoku Soborodon


Questa è la cenetta di ieri. Era tanto tempo che non cucinavo un po' di cose diverse, e così ieri pomeriggio a una certa ora ho deciso che non avevo più voglia di lavorare e mi sono messa ai fornelli.
Il piatto principale è quello al centro, ovviamente, e si chiama appunto sanshoku soborodon, traducibile più o meno come tris di macinati. Infatti c'è il pollo macinato con salsa di soia, mirin e zucchero, l'uovo strapazzato anche lui aromatizzato variamente, e le costine a pezzetti. Il tutto ovviamente sul riso.
Però una cena giapponese che si rispetti ha almeno uno (possibilmente due) piatti ulteriori (kobachi), e io ovviamente non ho mai voglia di cucinare altro, ma ieri mi sono esibita in quello che vedete, e cioè: namuru di costine (facile, avevo i gambi delle costine usate nel soborodon!) e insalata shabu shabu.
Il namuru (in alto a sinistra) è un condimento coreano (credo) a base di olio di sesamo. Si può fare con tutte le verdure, ma quello più diffuso è di germogli di soia.
Invece l'insalata shabu shabu (in alto a destra) è un piatto freddo a base di carne di maiale tagliata molto sottile da cruda e appena appena sbollentata, in modo che rimanga molto morbida. Poi si aggiungono anche porri e cetrioli, e si condisce con una sorta di vinaigrette. Il vero shabu shabu è un piatto caldo, categoria nabe, in cui a varie verdure (cavoli cinesi, porri, funghi ecc) e tofu, si accosta appunto la carne di maiale che deve essere cotta pochissimo (il tempo di dire "shabu shabu"), e poi intinta in una salsa vagamente asprigna (ponzu).
Che dire d'altro? Buon appetito!!

martedì 13 gennaio 2009

Efelanti e noddole

Qual è l'efelante e qual è la noddola?

PS: scusate la citazione dotta, ma quando uno è dotto c'è poco da fare...

lunedì 5 gennaio 2009

Mi piacciono le parole vecchie

Mi piacciono le parole vecchie, quelle che non si sentono più tanto. Sessappiglio, nozze (meglio ancora sposalizio), i funerali (e non il funerale: quanti gliene vogliamo fare?!), uccel di bosco, marachella, e chi più ne ha più ne metta.
Mi piace anche quando in una frase italiana fa capolino una parola, una sola, in dialetto. Tipo dal macellaio, una signora compra un cotechino: per cuocerlo, vaire?
Mi piacciono i signori anziani che si mettono la cravatta anche solo per andare a comprare il giornale, mi danno l'idea di avere un rispetto per il mondo che non vedo più.

giovedì 1 gennaio 2009

Capodanno e toshikoshi soba

E un altro anno è andato. Devo dire che per me il 2008 è stato un anno sensazionale, per ragioni che chiunque può immaginare.
Da che io ricordi, ogni anno, il 31 dicembre, a pensare che un anno sta per finire e non tornerà mai più, mi prende una strana nostalgia. Ricordo in particolare il 31 dicembre 1987, a Sauze, davanti al discorso di Cossiga. Lì per la prima volta mi dispiacque sinceramente l'idea che il 1987 se ne andasse per sempre. Chissà cosa mi era successo di tanto bello... Questo non lo ricordo.

Comunque, è tradizione giapponese mangiare intorno alla mezzanotte una ciotola di toshikoshi soba, ovvero la soba del passaggio dell'anno. Ormai è qualche anno che la mangiamo anche noi. Come ho già avuto occasione di dire, la soba è una pasta, simile agli spaghetti, di grano saraceno, che di solito si mangia in un brodo a base di salsa di soia e mirin (sake dolce), e viene poi condita con gli ingredienti che si preferiscono. In questo caso ho usato carne di vitello, funghi shiitake e cipollotti a crudo. E' un po' come la nostra tradizione di mangiare le lenticchie, infatti pare che se si mangia prima dell'arrivo del nuovo anno, questo ci porterà soldi e fortuna. Noi ovviamente l'abbiamo mangiata a mezzanotte e cinque. Maledizione.