Mercoledì siamo andati a Milano perché dovevamo fare un po' di cose al Consolato, e siccome ci hanno dato l'appuntamento alle 9,15, il che ha implicato sveglia alle 5,30 e treno alle 6,50, ci siamo voluti consolate facendo un salto in un negozio di alimentari coreani e giapponesi che c'è appunto a Milano in via Raffaello Sanzio 4. Si chiama Arirang, come la gang coreana di Pacchigi!
e lo gestisce una coppia di anziani coreani carinissima. Insomma, ridendo e scherzando avevano kimchi e kakuteki fatti in casa!!!! Non quelli dei barattoli che ogni tanto qualche anima pia ci porta dal Giappone! E ovviamente li abbiamo presi (sopra il kimchi, sotto il kakuteki). Il kimchi è una specialità coreana, a base di hakusai (cavolo cinese?) marinato con varie spezie, tra cui ovviamente il peperoncino che dà l'inconfondibile colore nonché lo rende piccante. Poi in realtà ci sono molte varietà di kimchi, in Corea ancora più che in Giappone immagino, e le spezie variano a seconda della preparazione. Il kakuteki è la stessa cosa ma fatto con il daikon (rapa giapponese), quindi leggermente più dolce ma quando finisci di masticarlo leggermente più piccante.
Evviva evviva, siamo contentissimi, speriamo che durino almeno un po', speriamo di riuscire a non scofanarceli tutti nel giro di una settimana... Anche perché Milano non è proprio dietro l'angolo...
Comunque al Consolato abbiamo richiesto la traduzione della patente di Shinji per poterla convertire nella patente italiana. E una volta convertita, gli ritireranno quella giapponese e fin qui ci siamo. Ma io pensavo che a quel punto lui fosse come un qualsiasi italiano che quando va in Giappone richiede la patente internazionale e guida, invece ci hanno detto che in pratica lui non potrà mai più nei secoli dei secoli guidare in Giappone. Sinceramente, mi sembra una cavolata...
Dobbiamo indagare...
e lo gestisce una coppia di anziani coreani carinissima. Insomma, ridendo e scherzando avevano kimchi e kakuteki fatti in casa!!!! Non quelli dei barattoli che ogni tanto qualche anima pia ci porta dal Giappone! E ovviamente li abbiamo presi (sopra il kimchi, sotto il kakuteki). Il kimchi è una specialità coreana, a base di hakusai (cavolo cinese?) marinato con varie spezie, tra cui ovviamente il peperoncino che dà l'inconfondibile colore nonché lo rende piccante. Poi in realtà ci sono molte varietà di kimchi, in Corea ancora più che in Giappone immagino, e le spezie variano a seconda della preparazione. Il kakuteki è la stessa cosa ma fatto con il daikon (rapa giapponese), quindi leggermente più dolce ma quando finisci di masticarlo leggermente più piccante.
Evviva evviva, siamo contentissimi, speriamo che durino almeno un po', speriamo di riuscire a non scofanarceli tutti nel giro di una settimana... Anche perché Milano non è proprio dietro l'angolo...
Comunque al Consolato abbiamo richiesto la traduzione della patente di Shinji per poterla convertire nella patente italiana. E una volta convertita, gli ritireranno quella giapponese e fin qui ci siamo. Ma io pensavo che a quel punto lui fosse come un qualsiasi italiano che quando va in Giappone richiede la patente internazionale e guida, invece ci hanno detto che in pratica lui non potrà mai più nei secoli dei secoli guidare in Giappone. Sinceramente, mi sembra una cavolata...
Dobbiamo indagare...