mercoledì 20 giugno 2007

Nira



Quando eravamo in Giappone, non so perché, non ho mai cucinato la nira. In compenso adesso, non appena la avvisto dai cinesi, la compro. Ieri sera poi ho scoperto di non poterne più fare a meno.

Dunque, cominciamo dall'inizio. Siccome sono mentalmente pigra, fino a stamattina mi bastava sapere che questa verdura si chiama nira, ed ero in pace con me stessa. Poi però mi sono detta: se scrivo qualcosa su Acqua di limone, dovrei fare qualche ricerca, e il primo passo è stato (errore madornale che mi riprometto sempre di non ripetere e invece faccio circa 60 volte al dì) cercare "nira" sul vocabolario. Il quale dice impunemente: erba cipollina. Ora. Vi sembra erba cipollina? A me, sinceramente, per nulla. Per non parlare che ha un gusto parecchio diverso. E lì ho cominciato a spazientirmi, perché se non puoi neanche più credere al vocabolario...

Quindi ho cercato il nome latino della nira e ho trovato che si chiama Allium Tuberosum. Ah ecco, mi sembrava, allium, non cipollum. E già le cose cominciavano a tornarmi. Comunque, dopo una rapida ricerca apprendo trattarsi di una "perenne rustica con rizoma originaria della Cina, alta circa 30 cm. I fiori sono bianchi, stellati. Gli steli sono piatti, resistenti, sottili, lanceolati, con un sapore delicato di aglio. I semi sono usati come tonico". Tutto torna. Il mio cuore è di nuovo in pace.

Ma tornando a noi, ieri sera ho fatto una cosa proprio buonina buonina. Non so come si chiama, qualcosa tipo "katsuo to nira no...", ma visto che il katsuo è il tonno e io l'ho fatto con il pesce spada, mi sembra che il nome sia superfluo. In pratica è un'insalata di pesce spada (saltato in padella, ma il tonno della ricetta andava crudo), nira sbollentata, il tutto condito con salsa di soia, olio di sesamo, aceto, un poco di zucchero (e la pillola vaggiù), sesamo e forse basta...
Shinji appena ne ha messo un boccone in bocca ha cominciato a decantare le proprietà rinvigorenti della nira, che d'estate ti fa riguadagnare le forze (anche l'anguilla, come tutti sanno, pare abbia lo stesso effetto...). Insomma, era in estasi, tutto goduto. Comuque prima o poi dovrò indagare su questi cibi che danno forza (stamina).
La nira ha un leggero gusto di aglio (ma proprio una punta, o una frisa, come direbbero alcuni), e poi sa di verdura verde, a foglia. Ma la cosa che è proprio buonissima è la consistenza. Da cruda ha quel tipo di foglie che se non stai attento ti fanno dei taglietti sulle mani, e anche bollendola, pur ovviamente diventando più morbida, non diventa molle, mantiene un cuore duro che quando lo mastichi è tutto un programma.
Fine della mia ode alla nira.

4 commenti:

mapomo ha detto...

Uaaaah... nostalgia di casa Yukiko!!!!!!!

Riki ha detto...

Io l'ho presa una volta o due in giappone, non sapendo cosa sia ma mi ispirava. Mi era piacuta tantissimo, e devo dire che per me aveva un gusto sì di aglio ma anche qualcosa di asparago. Boh. L'ho fatta fritta in padella con dell'uovo, ma mi sa che non avevo le foglie invece.....
Per noi stasera trota salmonata dal forno...ho preso cipollotti, olive nere, aglio, prezzemolo e capperi, lo voglio mischiare col sale grosso e riempirli un po'. Poi metto tutto in un sacchetto di stagniola e via in forno. Vediamo.

alice ha detto...

consiglio: non esagerare con il sale, piuttosto metti del pan pesto!

Riki ha detto...

Grazie!!!!