giovedì 28 agosto 2008

Ma quanto urla la gente?

Altro che le scimmie urlatrici.
Nel condominio dove viviamo, abitano anche parecchi anziani tra i più urlatori di tutto l'universo mondo.
Il primato va sicuramente a Romano e Maria, che si sono appena esibiti nel seguente dialogo (notare che io li sento attraverso il pavimento)
R: Maria, dammi quello.
M: Quale?
R: Quello!
M: Non mi prendere per il culo!
R: Maria, vaffanculo!
M: Allora fakjlskjfadiugaoiugjkzhòslkauoigtreagoi!!
R: Non parlo più!
M: akjhgfaòkjaòiughòki!!!
R: NON PARLO PIU'!!
M: AHDGJHAòKJHFQòJKHS!!!
R: NON PARLO PIU' NON PARLO PIU' NON PARLO PIU' NON PARLO PIU'!!

Invece un'altra vicina, che ha appena avuto un infarto e che giusto l'altro giorno mi confessava di aver deciso di non arrabbiarsi più con nessuno perché i dottori le avevano detto che la sua costante e malcelata rabbia aveva avuto un ruolo nel suo infarto...
Sta gridando da più di mezz'ora con sua sorella. Non ho neanche capito di cosa parlano, perché quando si arrabbiano attaccano con il siciliano e io mi perdo. Il bello è che di solito non urlano perché sono arrabbiate l'una con l'altra, ma si incavolano a parlare di cose successe ad altri. Tipo: la panettiera mi ha detto che hanno rubato la macchina a suo figlio. Quei bastardi!! E giù contro i ladri di macchine.

Io spero di non diventare mai così...
Nel caso spero che qualcuno me lo faccia notare...

venerdì 22 agosto 2008

Cose che mi hanno commosso in questi mesi...

...e per cui do la colpa agli ormoni della gravidanza.
Ovviamente questa è solo una selezione, in realtà sono molto ma molto di più, ma ecco quelle che mi vengono in mente così, stamattina che è un po' tutto grigio e che ormai manca poco (ma quante cose ancora mi commuoveranno...?).

Allora.

Mi ha commosso vedere il Dalai Lama prendere per mano Formigoni. Ma si può?? Questi sono gli ormoni. Per giustificarmi, dico che non gli ha preso la mano, l'ha proprio preso per mano, e poi sono andati dove dovevano andare (cmq fuori campo).

Mi ha commosso ripensare (ripensare!!) a una pubblicità (una pubblicità!!) della Mastercard edizione Japan, in cui una famiglia andava a trovare il nonno al paese natale. Ovviamente gli portavano un sacco di regali ma vedere la felicità nei suoi occhi non ha prezzo. La figura del nonno che li salutava da sopra una scala di pietra mi ha ricordato la nonna che usciva sempre fin sul marciapiede per salutarci quando andavamo via.

Mi ha commosso ascoltare "Per te" di Jovanotti e sinceramente continua a commuovermi.

Mi ha commosso il balenottero che aveva perso la mamma e che scambiava la chiglia delle barche per lei.

Mi ha commosso vedere il profilo della nostra bimba durante l'ecografia (ma questo forse è normale).

E infine, ciliegina sulla torta, mi ha commosso l'Inno di Mameli!! Però ho una giustificazione: era il 25 aprile e la banda suonava davanti a una lapide che c'è qui in piazzetta per alcuni caduti per la libertà.

lunedì 18 agosto 2008

Katsudon ☆ カツ丼


Non è che sia un piatto molto estivo, ma è buono e quindi l'ho preparato lo stesso. Si tratta di una cotoletta di maiale spessa, impanata e fritta (a questo stadio della preparazione si chiama tonkatsu, e di solito per pigrizia mi fermo qui), ulteriormente stufata in un brodino insieme a qualche fetta di cipolla, e infine coronata da un uovo non del tutto cotto. Il tutto servito su un letto di riso.
Ci sono molte varianti del katsudon, a seconda della regione in cui si mangia, ma questa è quella più "standard", l'unica e vera!!
Buon appetito!!

lunedì 11 agosto 2008

Oggi...

...camminavo un po' impedita per strada, e un vecchietto mi vede la pancia e mi dice:

"Auguri mammina!"

Che carino...

domenica 3 agosto 2008

Tempura


Il tempura è uno dei piatti classici della cucina giapponese, e regna, sovrano incontrastato, anche in tutti i ristoranti giapponesi all'estero accanto a sushi e sashimi. Per riassumere in poche parole ciò di cui si tratta, si potrebbe usare l'abusato ma sempre efficace detto "fritto misto non resisto", ma sarebbe forse un po' riduttivo.
Trattasi in effetti di un frittomistoabasediquellochevuoitu, ma solo di pesce e verdure. I must sono: gamberoni (che io non ho usato, per non smentirmi), zucca (idem), patate dolci (ri-idem), melanzana, peperoni verdi eccetera eccetera.
Nel nostro caso, dall'alto in senso orario ho usato: melanzana, peperoni verdi, radici di loto, funghi shiitake, e al centro calamari.
Gli ingredienti prima di essere fritti vanno intinti in una pastella che è proprio quello che differenzia il tempura dagli altri fritti misti (quello alla piemontese, per esempio, oltre all'amaretto), e che è anche la cosa più complicata da fare. E' a base di farina, fecola, lievito, uovo e acqua ghiacciata, in proporzioni variabili e segretissime che si tramandano di generazione in generazione (il che spiega anche perché il mio tempura sembra più un fritto misto alla piemontese impazzito che altro).
Una volta fritti, gli ingredienti vanno intinti in una salsa particolare, sempre a base dei soliti salsa di soia, mirin, e altre amenità, nella quale sia stata possibilmente stemperata della rapa daikon grattugiata.
E' una cosa da provare, ogni tanto. Io nel frattempo cercherò di perfezionarmi. La prossima settimana mi ri-cimenterò.
Ultima curiosità: la parola tempura fa parte di quelle (parecchie) parole giapponesi che derivano dal portoghese. In particolare, pare che derivi da tempora, il periodo in cui ci si astiene dalla carne. Che storia.

Colazioni


Lo confesso, io sono un'amante della colazione, che deve essere: veloce da preparare (altrimenti non resisto), leggera, calda, e soprattutto dolce. Questa è una delle poche cose su cui io e Shinji non ci troviamo, lui è un amante delle colazioni "à la japonaise", cioè praticamente uguale a un pranzo, o una cena, e a me al solo pensarci viene la pesantezza di stomaco, poi penso che dovrei anche prepararla, quindi alzarmi prima, cuocere il riso, la zuppa, magari il salmone (!!) e mi rifiuto categoricamente e a priori.
Invece a me piace mangiare pane e marmellata, biscotti, tè, caffè e chi più ne ha più ne metta. E ogni tanto, mi concedo gli hotcakes, rielaborazione giapponese degli americani pancakes, che vedete qui a lato. Ho provato tante ricette, prima di tutto quelli americani, quelli tedeschi ecc ecc, ma erano troppo neutri, troppo tipo crepe. Infine come avrei dovuto fare da subito ho cercato la ricetta giapponese e ora sono pienamente soddisfatta. La differenza con i pancakes è che gli hotcakes sono più dolci, più alti e più piccoli (il che deriva dal fatto che l'impasto di partenza è molto più denso), ma soprattutto più buoni! In Giappone li mangiano spesso "a sandwich", con un fiocchetto di burro in mezzo, ma io ho voluto strafare e ci ho messo la marmellata di mirtilli!
Slurp!!