domenica 20 gennaio 2008

Diario di viaggio, parte quarta: Kumamoto

Dopo una breve sosta alle terme di Shirahama e una notte passata a Osaka, eccoci giunti a Kumamoto.


Qui la cosa sarà più complicata, perché ci sarebbero davvero tante cose da dire. Ho deciso di fare due capitoli speciali, in seguito, per ridurre un po' quello che dovrò scrivere qui, ma sarà comunque arduo...
Come potrete immaginare, l'obiettivo del nostro avvento a Kumamoto era quello di passare il Capodanno in famiglia. E così abbiamo fatto. Ci siamo riposati, abbiamo mangiato quantità esagerate di roba, abbiamo chiacchierato con mamme/ papà/ fratelli/ cognate/ nipotini/ cugini/ zie e chi più ne ha più ne metta.



Ecco a voi, in alto, Kotetsu e Nazuna di fronte al "pranzo bimbi" (per uno!!!) di un ristorante in cui siamo andati. Alla faccia del pranzo bimbi, ovviamente non l'hanno finito (ci abbiamo pensato io e la loro mamma...). Qui a fianco, a grande richiesta, i fratelli Kono!


E scusate se è poco, la nonna!!!!!
Dovete sapere che i nonni materni di Shinji sono di Okinawa (resta solo la nonna). Il che rimane ad esempio in alcuni piatti che Shinji ricorda di aver mangiato spesso cucinati dal nonno quando era piccolo. Pare, a quanto dice ora lei, che la nonna fosse stata promessa in sposa prima ancora di nascere! Chissà se è vero...
Comunque è la nonna svampita più simpatica del mondo!





Essendo tutta la famiglia appassionata di karaoke, non potevamo certo esimerci dall'andare a farci una cantatina con mamma e papà.
Per loro è una vera passione, si esercitano seriamente raggiungendo risultati davvero notevoli (anche in inglese!).


Infine, siccome Kumamoto non è solo luogo di piaceri ma anche di cultura, abbiamo fatto addirittura UNA gita culturale. A parte gli scherzi, il tempo è stato davvero poco e molte cose (ad esempio il bellissimo castello, la casa di Natsume Soseki, il parco Suizenji ecc) li avevo già visti in passato. Ebbene, questa volta siamo andati al Reigando, la grotta dove Miyamoto Musashi si ritirò in eremitaggio per scrivere il suo "Libro dei cinque anelli". Accanto alla caverna propriamente detta, c'è una parete rocciosa su cui sono stati posti molti (la leggenda dice 500 ma ovviamente sono meno) jizo, statuette buddiste, ognuna con un'espressione diversa, come forse si può capire, con l'aiuto di un po' di immaginazione, dalla foto.
Purtroppo il tempo freddo e quasi nevoso non ci ha permesso di rimanere a lungo, ma anche questo è un luogo con un'atmosfera davvero particolare.


4 commenti:

mapomo ha detto...

Che carini i jizo su quella roccia che sembra morbida e muschiata! Mi fa venire voglia di coricarmi lì...

alice ha detto...

Hai colto in pieno l'atmosfera del luogo!

Andrea Patassa ha detto...

Oh cavolo, sei in Giappone?! Deve essere un gran bel viaggio. Buona strada!

alice ha detto...

no putroppo sono già tornata... sto facendo un resoconto!