domenica 22 novembre 2009

Oishinbo


Da qualche tempo io e Shinji, da sempre appassionati di cucina, abbiamo cominciato a guardare la serie animata tratta dal manga Oishinbo (letteralmente, il goloso di cose buone). Ovviamente, come molti manga interessanti, non è pubblicato in Italia e solo da poco ha cominciato a uscire negli Stati Uniti (per Viz). In Giappone, invece, la sua pubblicazione è cominciata nel 1983 e va avanti ancora oggi: in totale sono, pensate, 103 volumi.
La storia è questa: Yamaoka, lo oishinbo del titolo, è un giornalista e viene incaricato, insieme alla nuova arrivata Kurita, di creare un menu speciale per celebrare i 100 anni del giornale. Yamaoka è un profondo conoscitore della cucina giapponese e non solo, e in ogni capitolo/puntata risolve un dubbio, spiega un mistero, insegna qualcosa. Il segreto del suo sapere è che suo padre, con il quale ha rotto i rapporti, che è un famosissimo ceramista ed esperto di arti tradizionali, ha un circolo privato per gourmet di altissimo livello.
L'anime in Giappone è stato trasmesso dal 1988 al 1992.
Per me è davvero interessante perché racconta molto non solo sulla cucina giapponese intesa come preparazione, ma anche sulla storia, sulla nascita dei diversi piatti, sugli utensili, sul sentimento con cui bisogna cucinare e tanto altro ancora.
Le cose stupefacenti di questo anime per me sono due: la prima è che ti fa venire fame nonostante si tratti di un anime (e non è affatto semplice disegnare il cibo). Però vi assicuro che fa venire l'acquolina in bocca. La seconda è che in Giappone esistano molti manga e anime di questo genere, e che li leggano/guardino anche i bambini. Questo è stupefacente anche perché spesso i discorsi sono abbastanza complicati, si parla della quantità di grasso che un pesce deve avere per essere buono (e quindi in una stagione lo si mangia, in un'altra no), di quanto deve essere alto il fuoco perché il riso alla cantonese venga bene, e cose del genere.
Tutto però si ricollega alla vera passione che hanno i giapponesi per il cibo. Chi legge un po' di manga se ne sarà accorto: soprattutto negli shojo manga ci sono sempre tantissimi riferimenti a vari piatti. I giapponesi sono aperti a qualsiasi novità: pochi non mangerebbero qualcosa perché "non so cos'è". Altra cosa che a suo tempo mi stupì molto è che ci sono pochissimi vegetariani (almeno per quanto ne so).
Insomma, amano proprio mangiare, secondo me molto più di noi italiani che nell'immaginario colletivo deteniamo questo primato.

Chi capisce il giapponese faccia un giro su YouTube (il primo episodio è qui), ne vale la pena.

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