Mi sono immedesimata nell'interprete del discorso del Colonnello Gheddafi, quando ha chiesto che differenza ci fosse, in fondo, tra l'attacco degli americani nel 1986 e le azioni di Bin Laden. Al di là del fatto che uno possa pensare che in effetti non è poi così sbagliato, mi chiedo cosa sia passato per la mente dell'interprete (in simultanea, tra l'altro). Azzardo un'ipotesi: Oddìo, avrò capito bene? Starà davvero dicendo questo? Non starà dicendo che c'è una grande differenza? Posso avere la domanda di riserva? E via dicendo.
In casi come questi mi rendo conto di quanto sia difficile e importante il lavoro dell'interprete, e anche pericoloso. Menomale che io mi limito a festival vari e al massimo qualche convegno... Se mai dovessi tradurre una battuta di Berlusconi a un politico giapponese penso che avrei dei seri problemi, sia traduttori che etici...
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2 commenti:
Vorrei ricordare la scena de "l'ultimo dei Mohicani":
il tipo dice "piuttosto uccidete me!"
l'altro uccide l'interprete che aveva tradotto letteralmente...
lavori rischiosi!
Ah ah ah!! Dovrò ricordarmelo!!
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