
In Giappone mangiavo sempre il sashimi di capesante. Mi piaceva (e mi piace tuttora un sacco) perché a differenza dei comuni molluschi (tse), la capasanta ha un corpo vero, fatto di carne (nel senso di carne di pesce), e non solo la parte viscidina e molliccia che comunque apprezzo molto nelle cozze (ma che onestamente non mi fa impazzire cruda). Detto questo, molto spesso in quel di Tokyo passavo dal supermercato dopo le 8, quando vendevano il sashimi a metà prezzo (perché il giorno dopo non avrebbero più potuto venderlo, quindi cercavano di farlo fuori a tutti i costi), e cercavo in lungo e in largo se era rimasta qualche capasanta. E che gioia quando le trovavo!
Non so bene perché, ma da quando siamo tornati non le ho mai comprate. E dire che mi sono sempre piaciute... Ma
qualche tempo fa ne ho comprate un po' e dopo averne mangiate un po' a sashimi, ho messo quelle che avanzavano in freezer. La prossima volta devo ricordarmi di pulirle prima, perché con conchiglia e tutto prendono un sacco di spazio, comunque ridendo e scherzando ieri sera ce le siamo pappate con godimento non da poco. Il titolo in italiano rende poco perché detto così è un po' semplicistico, ma non volevo esagerare. Allora, trattasi di capesante prima fatte un po' macerare in salsa di soia e sake, infecolate (cioè infarinate nella fecola di patate), saltate con l'aglio, poi si tolgono e si salta porro, tobanjan (che è una salsa cinese a base di soia, credo) e olio di sesamo, poi si rimettono le capesante, si aggiunge la lattuga e udite udite!!! la salsa d'ostriche (product of Thailand). Chi l'avrebbe mai detto eh? Eppure.
Le capesante restano morbidissime, una vera delizia per il palato!! Ci voleva proprio.